‘Il mio cane ha messo in pericolo il genere umano?’: Francesca Barra risponde piccata al Ministro
Francesca Barra ha detto la sua dopo che la Ministra della famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato di essere contraria ai nomi di “bambini” dati ai cani.

Francesca Barra ha commentato una recente dichiarazione della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.
La parlamentare, scelta per l’importante poltrona dal governo di Giorgia Meloni, avrebbe infatti dichiarato che molte persone trasferiscono il bisogno di avere un figlio adottando invece un cane e che quindi serve una “rivolta” (a riportarlo il quotidiano OPEN). Bisognerebbe evitare, sostiene, di dare nomi solitamente riservati agli umani ai cani.
La giornalista 44enne non ci sta e con ironia smonta a modo suo la tesi della Ministra: Francesca infatti ha un cane, che si chiama Aldo, ma anche ben quattro figli. Non pochi soprattutto visti i tempi che corronno.
La Barra, sposata con Claudio Santamaria, ha condiviso un articolo di giornale in cui si legge: “La ministra Roccella contro chi dà nomi di bambini ai cani: ‘Così trasferiscono il bisogno di avere figli: serve una rivolta a difesa dell’umano’”.
Sul social Francesca ha quindi così commentato: “Volevo sapere se devo cambiare nome anche al lievito madre o al pesce rosso. Se consegneranno una lista di nomi possibili o se il mio amato Aldo (un trovatello) ha in qualche modo messo in pericolo il genere umano. Perché io ricordo solo gioia e amore”.
“In più: considerando il fatto che ho quattro figli non credo proprio che un nome possa aver confuso o trasferito eventuali mancanze o desideri di maternità. So che fa caldo, ma forse potremmo tornare ad occuparci seriamente di tanti argomenti urgenti e lasciare la libertà di scelta almeno sui nomi. Pensate invece a non abbandonarli, ucciderli e maltrattarli”, ha aggiunto.
Tanti i like al post, tra cui anche quello dell’attrice Maria Pia Calzone. Quest’ultima ha scritto: “Che poi questi santi bambini: adottarli è un’odissea e la maternità surrogata è un obbrobrio, e se li fai da grande sei un egoista e se li fai giovane ti sei giocata il lavoro. Poveri bambini branditi come asce”.