Kledi Kadiu e la malattia del figlio, le tenere parole della moglie

La moglie di Kledi Kadiu è tornata ad affrontare il tema della malattia che ha colpito suo figlio dopo la nascita.

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Kledi Kadiu
Kledi Kadiu

Kledi Kadiu e sua moglie continuano a lottare per loro figlio. Il piccolo Gabriel infatti alla nascita è stato colpito da una grave malattia, la meningoencefalite. Il percorso di ripresa continua, ma ovviamente si tratta di una strada difficile, soprattutto dal punto di vista psicologico.

Ora Charlotte Lazzari, sposata con il ballerino di origini albanesi dal 2018 e che con lui ha anche una bambina di 7 anni, Lea, ha voluto dedicare tenere parole al bimbo che compirà 2 anni ad agosto, cercando allo stesso tempo di farsi forza.

In un post su Instagram, condividendo una foto del piccolo, ha scritto: “Gabriel, un giorno ti racconterò di quanto sei stato forte. Ti racconterò i momenti in cui lo siamo stati insieme ma anche quelli in cui io, non lo sono stata per niente. Lo farò perché meriti assoluta verità e per ricordarti che spesso le salite più ripide e difficili nascondono panorami che ti tolgono il fiato. Tu per me sei già quel panorama perché ogni giorno vissuto con te è uno spettacolo per cui vale la pena pagare il biglietto”.

Sotto al post è comparso anche il commento dello stesso Kledi, 49 anni. Ha scritto: “Amore nostro grande.

E proprio l’ex professionista di ‘Amici’ nel gennaio dello scorso anno aveva voluto dare la notizia della malattia di suo figlio e spiegare la situazione ai suoi seguaci social.

Aveva fatto sapere: “Charlotte ed io abbiamo deciso di raccontare un pezzo della nostra storia sperando che questa condivisione possa essere d’esempio alle mamme e i papà che stanno percorrendo un viaggio simile al nostro. Abbiamo aspettato il momento giusto per farlo, salvaguardando in primis nostro figlio, la sua sorellina e la nostra energia”.

“A 13 giorni dal parto Gabriel ha manifestato febbre e forti convulsioni, espressione di una diagnosi piuttosto complessa: meningo-encefalite. L’inizio di un calvario che ci ha davvero messi a dura prova. Gabriel è sopravvissuto e dopo aver riaperto gli occhi, passo dopo passo e con l’audacia di un eroe ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto. Dopo oltre un mese e mezzo di ricovero in terapia intensiva e tanti, tantissimi esami siamo tornati a casa, consapevoli che il percorso di ripresa sarebbe stato lungo e impegnativo”, aveva aggiunto.

“Abbiamo intrapreso fin da subito un percorso di riabilitazione precoce che ci ha permesso di capire fino in fondo come aiutare nostro figlio al meglio attraverso il gioco e la stimolazione finalizzata”, aveva proseguito.

“Non vogliamo nasconderci dietro alle parole fingendo che sia tutto semplice ma crediamo immensamente nella neuro plasticità, nella sconfinata forza di volontà del nostro piccolo guerriero, nella costanza e nell’amore come miglior stimolo all’apprendimento”, aveva continuato.

“Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di condividere la nostra storia. Quando succedono cose del genere si tocca il fondo e può essere difficile trovare la forza per tornare in superficie. La differenza possono farla le persone che si sceglie di avere al proprio fianco e i professionisti a cui si affida la crescita del proprio bambino. Non è semplice tradurre in poche righe il nostro sentire, sicuramente ci sentiamo immensamente grati per avere Gabriel al nostro fianco che ogni giorno ci insegna quanto prezioso sia il dono della vita”, aveva concluso.