‘Fossi madre sarei più felice’: famosa cantante italiana parla di orologio biologico e rimpianti
Cristina D’Avena ha raccontato che se oggi avesse un figlio sarebbe probabilmente più felice.

Cristina D’Avena a 58 anni sembra molto contenta della sua vita, ma ha dichiarato che se avesse avuto un figlio oggi sarebbe “più felice”. La cosa potrebbe aver fatto storcere il naso a qualcuno. Ma la cantante ha comunque sottolineato di non essere assillata dal pensiero della maternità, ammettendo però che potrebbe trattarsi di un rimpianto.
Intervistata da ‘Il Corriere della Sera’ ha detto riguardo la mancata genitorialità: “Ho lavorato tanto senza guardare l’ora, ecco, l’orologio biologico che non fa sconti. Quando mi sono resa conto che era tardi, d’aver perso tempo, sì: mi è dispiaciuto. Fossi madre sarei più felice. Non so se sarà un rimpianto, di certo non è un pensiero che mi assilla, un’ossessione. Perché mi sento una donna realizzata, inserita, apprezzata”.
Cristina ha poi spiegato che lavoro avrebbe fatto se non fosse diventata cantante: “Avrei fatto il medico, come papà, la mia vocazione. Ho lasciato l’università di Bologna all’ultimo anno. Mi sarei specializzata in neuropsichiatria infantile, per aiutare i bimbi problematici, quelli che io chiamo ‘bimbi speciali’. Un’attitudine che oggi riesco a soddisfare quando mi scrivono i genitori: ‘Il piccolo è in ospedale e mangia solo se ascolta i tuoi brani’. Allora gli mando un video. Ecco cosa intendo per disponibilità: restituire una piccola parte dell’affetto ricevuto”.
Le è stato domandato se ha guadagnato molto nella sua carriera, ha risposto: “Non ho scritto io i testi, dunque nessun incasso per i diritti d’autore. Ma ho venduto 7 milioni di dischi e funziono ancora. Quando presi la patente mi regalai una Bmw cabrio, la mia prima macchina. Ricordo mio padre sconvolto: ‘Ma quanto hai speso?’. L’ho conservata, ogni tanto la accarezzo”.
Infine ha raccontato com’è iniziata la sua avventura lavorativa che l’ha portata ad avere così tanto successo. “L’alba di Canale 5. Cercavano una voce per la sigla di Pinocchio, era il 1981, e ai provini scelsero me. Mi spinsero i frati dell’Antoniano, già cantavo nel Piccolo coro. Firmai un contratto e per oltre 20 anni abitai al Jolly residence di Milano 2, tuttora il mio posto del cuore. Ma all’inizio ero controllata a vista, pedinata”, ha detto.
Da chi era pedinata? “Da un ex carabiniere a cavallo, Giuseppe, inviato da mio padre che non voleva stare in pensiero. Giuseppe gli riferiva tutto: incontri, uscite, umori”.