‘Sapendo tra poco di morire… divento più pericoloso’: Antonio Ricci parla di querele e di chi lo teme

Antonio Ricci ha rilasciato una nuova intervista in cui ha spiegato che avvicinandosi alla morte ‘diventa più pericoloso’.

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Antonio Ricci
Antonio Ricci

Antonio Ricci ha raccontato al settimanale ‘Gente’ di aver ricevuto più di 400 querele nella sua vita professionale.

Il deus ex machina di ‘Striscia la Notizia’, 73 anni, ha anche confessato che alla sua età sta diventando sempre più “pericoloso”.

Una volta però, molti anni fa, aveva pensato di mollare tutto: “Una volta sì, ma sono stato dissuaso da quello che a Genova chiamiamo ‘il geometra’, e cioè Renzo Piano. Avevo 50 anni, ho fatto il compleanno con lui e gli ho detto: senti, ma se io mollassi qui? Quel che dovevo fare l’ho fatto, tutti i premi li ho presi, ho più Telegatti che capelli in testa. E lui mi ha risposto: no, noi dobbiamo morire in cantiere. Oggi gli sono grato”.

Sul numero di querele ricevute ha detto: “Esattamente non me lo ricordo, ma almeno 400. Sai, la prima cosa che fanno è querelarti, perché così tentano di scoraggiarti dal continuare e nel contempo possono giustificarsi in giro: gli ho fatto causa, ora ci pensa la giustizia. Purtroppo i tempi dei tribunali non coincidono con quelli televisivi. Magari si va avanti per anni e anni e quando la denuncia viene archiviata non interessa più a nessuno”.

Non ha mai perso: “Mai. Tranne una volta, per un fuorionda di Gianni Vattimo. Fui condannato in Italia, ma poi la Corte europea dei diritti dell’uomo stabilì che era stata lesa la mia libertà di espressione”.

“Diciamolo così: ho la fedina penale pulitissima, immacolata. Pronta a essere sporcata. E ti dico di più. Sapendo tra poco di morire, ne approfitto e ne faccio di peggio, divento più pericoloso”, ha aggiunto.

Poi gli è stato domandato dei fuorionda di Andrea Giambruno, compagno della Meloni, che hanno fatto molto scalpore un paio di mesi fa per la volgarità con cui il giornalista si esprime parlando con alcune colleghe di pratiche intime sul posto di lavoro.

“Ho mandato in onda, scusa il bisticcio, quasi 700 fuorionda... Se poi questo in particolare era del compagno della Meloni, a me in quanto autore satirico non importa, perché io non devo guardare in faccia nessuno. Qualcuno può forse dire a chi fa satira che certi soggetti sono intoccabili? No. Ho agito in perfetta buona fede e facendo satira, il mio lavoro di sempre”, ha spiegato.

Della Meloni ha detto: “Non l’ho mai incontrata. Devo dire che sono rimasto stupito che nel suo messaggio non abbia speso una parola per le donne che erano lì ad assistere alla performance di Giambruno”

E ancora: “Il testo della performance non l’ho scritto io, l’ho solo mostrata. Posso solo garantire che non era un deepfake. E a questo punto io mi chiedo anche un’altra cosa […]. Ma chi ha messo un personaggio del genere a condurre una trasmissione, come si dovrebbe sentire? Credo, molto peggio di me. Anche perché io non trovo le sue dichiarazioni fuorionda […] molto diverse da quelle che aveva fatto in onda”.

Infine gli è stato domandato se sia più amato o temuto: “Da come la vedo io, molto più amato. Poi, certo, molti mi temono perché sanno che sono incontrollabile, e ho a disposizione una macchina infernale. Ed è chiaro che c’è tutta una serie di persone a cui in questi 35 anni abbiamo rotto le uova nel paniere”.

“Il mondo è malvagio, i cattivi sono loro. Non ho mai fatto del male a una brava persona. Sai, tutto quello che facciamo sono cose vere. È chiaro che tanti amano vivere nell’ipocrisia. Se tu gli dici la verità si arrabbiano con te perché hai tolto il velo. Lo trovano insopportabile mentre io lo ritengo un atto di estrema bontà”, ha concluso.